white concrete pillar during daytime

Separazione delle carriere dei magistrati: ecco cosa cambia

Il Senato della Repubblica ha approvato in via definitiva la riforma costituzionale che introduce la separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e requirenti, segnando un passaggio storico per il sistema giudiziario italiano. La riforma — discussa e auspicata da decenni — mira a garantire una più netta distinzione tra chi giudica (i magistrati del giudicante) e chi accusa (i pubblici ministeri), con l’obiettivo di rafforzare i principi di imparzialità e terzietà del giudice. Finora, infatti, giudici e pubblici ministeri appartenevano allo stesso ordine, potendo passare da una funzione all’altra nel corso della carriera. Con questa riforma, invece, si istituiscono due Consigli Superiori separati, ciascuno competente per la propria categoria. La riforma, se approvata anche tramite eventuale referendum confermativo, modificherà in modo significativo l’assetto della magistratura italiana, incidendo sia sull’organizzazione interna sia sulle garanzie di indipendenza.

11/9/20251 min read

assorted-title book lot on shelf

Il tema della separazione delle carriere è stato per anni al centro del dibattito giuridico e politico.
Molti penalisti — tra cui il Comitato delle Camere Penali Italiane — sostengono che questa riforma rappresenti un passo necessario per una giustizia più equa, dove accusa e difesa si confrontino ad armi pari davanti a un giudice realmente terzo.
Il principio di parità tra le parti nel processo penale, sancito dall’articolo 111 della Costituzione, trova così una piena attuazione.Tuttavia, non mancano voci critiche che temono un’eccessiva “politicizzazione” della magistratura requirente, una volta separata dal corpo giudicante. Il dibattito resta aperto, ma il dato politico e istituzionale è chiaro: l’Italia si avvia verso una nuova concezione del processo penale, più simile ai modelli accusatori europei.Il messaggio, rilanciato anche dalla campagna “Vota Sì — È giusto!” promossa dalle Camere Penali, esprime l’essenza di questa svolta: rendere la giustizia non solo più efficiente, ma anche più giusta e trasparente per tutti i cittadini.